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Lights on PIEM
Lights on PIEM progetti Euforica

Lights on PIEM

Il progetto Lights on PIEM si propone di mettere in connessione tutte le culture collegate alla luce a partire dall’antica tradizione di Santa Lucia.

Il progetto “Lights on PIEM” nasce dalla volontà del Comitato Festa Santa Lucia di Locorotondo e dell’Associazione Euforica, in collaborazione con le istituzioni regionali pugliesi, di valorizzare l’antica tradizione di Santa Lucia a livello locale, regionale, nazionale e internazionale mettendo in connessione tutte le realtà territoriali, le culture e le fedi religiose ad essa collegate.

Il progetto si propone nello specifico di:

  • valorizzare in maniera innovativa le tradizioni collegate al culto di Santa Lucia attraverso lo sviluppo di progettualità negli ambiti della cultura, dell’istruzione, dell’ambiente e dell’inclusione sociale;
  • valorizzare e promuovere il patrimonio culturale materiale e immateriale della Puglia, favorendo la conoscenza degli elementi fortemente identitari della tradizione e del folklore pugliesi collegati al culto di Santa Lucia e la conservazione di antiche pratiche e saperi;
  • promuovere la Puglia e il suo brand in Europa e nel mondo attraverso la creazione di canali culturali e turistici innovativi tra i Paesi, le regioni e le municipalità facenti parte del progetto; e il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati quali ad esempio le Ambasciate, gli Istituti di Cultura, le Camere di Commercio, le istituzioni scolastiche, le imprese, le fondazioni, etc..
LE ORIGINI DEL PROGETTO

La diffusione del culto di Santa Lucia in Puglia affonda le sue radici nell’XI secolo e più precisamente nell’anno 1039, quando, secondo un’antica leggenda, il generale dell’esercito bizantino Maniace, liberata Siracusa dall’occupazione saracena, ritrovò il corpo della Martire e decise di traslarlo a Costantinopoli.

Proprio in questo lungo viaggio, pare che il corpo della Santa abbia attraversato la Puglia, sostando nei pressi della foresta oritana (l’odierna Erchie), dove un gruppo di monaci basiliani venerarono le sacre spoglie per poi tramandarne il culto in tutta la regione.

Nonostante le tracce del culto luciano in Valle d’Itria siano già evidenti a partire dal XVI secolo, i festeggiamenti di Santa Lucia a Locorotondo, piccolo borgo della Valle d’Itria, sono riconducibili ai primi decenni dell’Ottocento, quando la particolare devozione di Giovanni Oliva, capostipite della omonima famiglia, nonché Priore della Congrega della S.S. Annunziata, spinse il Reverendo Capitolo di Locorotondo a solennizzare la festa della Santa con messa cantata e processione (1834).

Nel 1851 la festa di Santa Lucia in Locorotondo era già riconosciuta sotto lo ius patronatus (diritto patronato) della famiglia Oliva che da quasi due secoli presiede il Comitato Festa organizzando le due feste in onore della Martire siciliana e custodisce tutti i beni e gli averi collegati al culto della Santa protettrice della vista.

Nel corso dei decenni, alla tradizionale data del 13 dicembre, in cui la Chiesa celebra il dies natalis di Santa Lucia, nella comunità di Locorotondo si è affiancata una seconda data (coincidente con l’ultima domenica di aprile), che ricordava il passaggio delle spoglie della giovane siciliana per le Puglie, avvenuto, secondo quanto raccontato nella leggenda, proprio in questo periodo dell’anno.

A partire dal 1909, questa data venne spostata da fine aprile al 6 luglio, in seguito alla composizione da parte delle autorità ecclesiastiche dei dissidi sorti  tra la Famiglia Oliva e la Congrega della S.S. Annunziata, che voleva arrogarsi il diritto di organizzare la festa di Santa Lucia, sottraendola alla giurisdizione degli Oliva. La data del 6 luglio era l’unica disponibile tra le numerose festività religiose che si susseguivano nel corso dell’anno all’interno della comunità locorotondese.

A partire dal 2016, grazie alla collaborazione tra il Comitato Festa Santa Lucia di Locorotondo e l’associazione Euforica, le due feste dedicate alla Santa protettrice della vista sono state riscoperte e caricate di un nuovo significato culturale e religioso. Tale cambiamento è iniziato dai nomi: la festa del 13 dicembre è diventata la “Notte delle Candele”, mentre quella del 6 luglio ha acquisito il nome di “Festa delle Luci”.

Così, dopo tre lunghi decenni in cui la tradizionale Festa di Santa Lucia si era gradualmente affievolita, fino a coincidere con la sola celebrazione religiosa e i riti processionali ad essa collegati, l’antica festa della devozione popolare, per la quale i contadini abbandonavano il lavoro dei campi e i sarti riponevano ago e filo per celebrare la loro patrona, è tornata a rivivere con due rassegne di eventi culturali.

Grazie al prezioso supporto della Regione Puglia e dell’Agenzia Regionale del Turismo Puglia Promozione, la Notte delle Candele e la Festa delle Luci hanno assunto una dimensione regionale, nazionale ed internazionale.

Lights on PIEM coinvolge, infatti, enti ed istituzioni di ogni ordine e grado di importanza quali l’Ambasciata di Svezia in Italia, i comuni di Bari, Lecce, Matera – Capitale Europea della Cultura 2019, Venezia, Altamura, Alberobello, Barletta, Castellana Grotte, Fasano, Locorotondo, Monopoli, la Venice Film Commission, le fondazioni Musei Civici di Venezia, Museo Pino Pascali, Basilicata – Matera 2019, il Patriarcato di Venezia, il Santuario di Lucia in Venezia, l’Unione Italiani Ciechi e Ipovedenti.

LIVELLI DI AZIONE TERRITORIALE

Il progetto “LIGHTS ON PIEM” (Puglia-Italy-Europe-Mundus) si articola in quattro livelli di azione territoriale.

Lights on Puglia

Il progetto LIGHTS ON PIEM nell’ambito territoriale della regione Puglia mira a creare una rete di 37 Municipalità (36 pugliesi più Matera) accomunate dalla presenza fisica del culto di Santa Lucia e/o di espliciti riferimenti alla luce in ambito naturalistico, geografico, artistico, architettonico, paesaggistico, culturale, folkloristico.

Obiettivo principale della sezione Lights on Puglia è, infatti, quello di costruire il “Cammino della Luce”, ovvero il primo itinerario turistico-esperienziale accessibile ai non vedenti e agli ipovedenti

Lights on Italy

Il progetto LIGHTS ON PIEM nell’ambito territoriale Italia si propone di creare un fil rouge tra le 13 Città italiane della Luce, ovvero quei contesti territoriali che dalla Sicilia al Veneto, dal Lazio alla Toscana al Trentino Alto Adige, esprimono in diversi modi la propria devozione e legame alla tradizione di Santa Lucia.

Le città in questione sono: Siracusa, Venezia, Napoli, Roma, Siena, Bologna, Mantova, Bergamo, Verona, Vicenza, Trento, Locorotondo, Mondovì.

Lights on Europe

Il progetto LIGHTS ON PIEM nell’ambito territoriale Europa si propone di mettere in relazione tutte le popolazioni europee che sono collegate alla tradizione di Santa Lucia e alla cultura della luce in generale: la Francia con la tradizione delle Fȇêtes des Lumiéres e poi Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca.

Nei Paesi Nordici, infatti, la Santa siracusana illumina con le candele e riscalda il freddo inverno nordico, recandosi in visita nelle scuole e negli ospedali di tutte le città e sostituendosi alla figura di Santa Claus nella distribuzione di doni e regali ai più piccoli,

Lights on Mundus

Il progetto LIGHTS ON PIEM nell’ambito territoriale Mondo ha come obiettivo quello di connettere tutte le culture della luce presenti nel mondo, riconoscendo nello spirito di unione tra i popoli e le religioni un messaggio positivo di pace e solidarietà.

Dall’Argentina con la Fiesta Nacional de Santa Lucia all’India con il Diwali, dalla Cina con la Festa delle Lanterne a Israele con la festa ebraica dell’Hannukkah, dagli Stati Uniti al Brasile, la luce rappresenta uno dei simboli religiosi e filosofici più importanti per numerose culture.

 

LIGHT & BLIND EXPERIENCE

Le parole chiave del progetto “Lights on PIEM” sono conoscere, sentire e vivere. L’elemento che unisce questi tre concetti base è rappresentato dall’esperienza che grandi e piccoli potranno vivere coniugando tradizione e innovazione all’insegna del mondo della luce.

Il modello delle Light & Blind Experience si ripropone, infatti, di ideare e sperimentare sempre nuove esperienze che abbiano come punto di partenza la presenza e/o l’assenza della vista, ovvero del senso  tra i sensi, così come viene definito. Conoscere e apprendere attraverso esperienze che escludono la vista, permette di comprendere e sentire in maniera diversa le cose che ci circondano, sviluppando gli altri sensi e immedesimandosi in situazioni completamente differenti.

Laboratori, performance, eventi, escursioni assumono significati diversi e ci permettono di vivere a pieno esperienze uniche nel loro genere che esaltano l’importanza della luce nella vita dell’uomo e degli esseri viventi.

Luce e buio si mescolano per conoscere, sentire e vivere in maniera differente l’arte, la cultura, la cucina, la musica, la natura, la storia, il territorio e l’insieme di tradizioni e costumi che ne rappresentano le fondamenta.

 

LIGHT PILLARS: AMBITI DI AZIONE

Il progetto si propone di operare su cinque ambiti d’azione principali, definiti per l’appunto Pilastri di Luce (Light Pillars):

  • ISTRUZIONE, dove protagonisti saranno i ragazzi delle scuole che, grazie al contributo e all’aiuto di insegnanti, famiglie, istituzioni locali ed enti privati, quali associazioni e imprese,  potranno conoscere, sentire e vivere le tradizioni collegate al culto di Santa Lucia o più in generale della luce e sperimentare in maniera innovativa laboratori, performance, eventi, escursioni basate sull’assenza e/o sulla presenza della luce (Blind & Light Experience);
  • AMBIENTE, con la diffusione delle buone pratiche del risparmio energetico aventi come obiettivo quello di far comprendere a grandi e piccoli il valore della sostenibilità ambientale collegata all’utilizzo della luce come occasione fondamentale per la crescita e la formazione delle nuove generazioni, troppo spesso abituate agli eccessi del consumismo;
  • INCLUSIONE SOCIALE, con particolare riferimento al mondo dell’accessibilità e del design for all per i non vedenti e gli ipo-vedenti e alla realizzazione di esperienze, attività e progetti che permettano a tutti di comprendere gli aspetti positivi e negativi del vivere senza il dono della vista;
  • CULTURA, attraverso la promozione di progetti e la realizzazione di eventi culturali di respiro regionale, nazionale ed internazionale che valorizzino la luce in tutti i suoi aspetti e significati;
  • INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE, attraverso il consolidamento della presenza competitiva e della proiezione internazionale delle imprese del Made in Puglia, con particolare riferimento alle filiere produttive di eccellenza dei settori Agroalimentare, Turismo, Moda, Edilizia-Immobiliare e Manifatturiero.